L’e-commerce del vino fenomeno in crescita: Tutti ordinano il vino comodamente dal divano

Un segmento di mercato protagonista di un’importante crescita nel 2020 della pandemia, e che secondo le previsioni crescerà ancora nel 2021.
L’Italia si sta rapidamente facendo strada per recuperando il gap rispetto ad altri Paesi più avanti nelle vendite online.
Secondo un’analisi delle associazioni di settore, nel 2009 l’online rappresentava l’1% delle vendite, nel 2019 si è arrivati al 7% (circa 2 miliardi di bottiglie) e nel 2020 si stima che si sia arrivati ad un 10-12%.
Negli anni passati, l’Italia era agli ultimi posti fra i principali mercati internazionali: l’e-commerce era  appena l’1% delle vendite al dettaglio, contro il 4% degli Usa, il 10% del Regno Unito e il 29% della Cina.


Con la pandemia, e con le varie situazioni che hanno portato la popolazione a stare in casa, 8 milioni di fruitori di vino si sono rivolti ai diversi e-commerce, da quelli già esistenti a quelli che sono stati aperti ad hoc per il periodo.
Contemporaneamente, è cresciuto quindi l’e-commerce: si stima che sul totale delle vendite al dettaglio, sarebbe passato dall’1% al 3% dal 2019 al 2020, recuperando terreno sugli altri mercati internazionali, cresciuti anche loro, nel dettaglio: in Regno Unito si è passati dal 26% al 34% in Usa dal 32% al 43%.
In Italia il giro d’affari degli e-commerce del vino ha raggiunto, i 75,5 milioni di euro nel primo semestre del 2020, cifre raddoppiate rispetto al 2019.

Nonostante anche i siti specifici del settore abbiamo avuto un aumento delle vendite, è la GDO online a crescere di più arrivando ad un aumento a 3 cifre nei primi 9 mesi del 2020 rispetto al 2019.
I dati sulle GDO riportano inoltre  una importante differenza di prezzo fra lo scaffale del supermercato e la vendita online, che è del + 60%  riferendoci ad un prezzo medio che dai 3,00 € passa online a 4,80 € .
Secondo la predetta ricerca, il 24% dei consumatori di vino in Italia continuerà a comperare vino tramite e-commerce online anche quando l’emergenza sarà terminata, quindi una percentuale minore a quella del 2020, ma ad ogni modo superiore di quella pre-Covid.